DIECI COSE DA SAPERE SU BIMBI E ACQUA

DIECI COSE DA SAPERE SU BIMBI E ACQUA

Si dà per scontato che i piccoli bevano in maniera adeguata senza necessità di un’attenzione specifica rispetto all’alimentazione, che è tenuta più sotto controllo dai genitori. Infatti, da un lato, 1 genitore su 2 considera un’idratazione corretta tra le principali leve per la salute dei suoi figli, insieme alla giusta quantità di sonno e di attività fisica, dall’altro, però, pensando ai comportamenti quotidiani, il controllo sul bere è secondario. Si chiede cosa i propri figli facciano durante la giornata, cosa e quanto abbiano mangiato, solo 1 su 2 chiede se abbiano bevuto. Questo è quanto emerge da un’indagine GfK presentata durante il Convegno “Bere bene per crescere bene”, promosso dalla Federazione Mondiale del Termalismo e della Climatoterapia e dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale. I genitori, inoltre, hanno una scarsa conoscenza della quantità giornaliera corretta d’acqua che i bambini devono assumere. Circa il 20%, infatti, pensa che il fabbisogno idrico dei bambini sia minore di un litro al giorno. Il 15% non sa quale sia questo fabbisogno adeguato. Inoltre, solo il 37% dei genitori pensa che lo stimolo della sete sia un segnale di disidratazione che va prevenuto.  L’81%, infatti, dichiara che i figli bevono solo quando hanno già lo stimolo delle sete e il processo di disidratazione è già cominciando.

Ecco le dieci cose da sapere su acqua e bambini.

  1. L’acqua è un nutriente essenziale.
  2. Una corretta alimentazione del bambino deve comprendere un adeguato apporto di acqua e sali minerali.
  3. La quantità e la qualità d’acqua assunta dal bambino dipendono da età, condizioni di salute, regime alimentare, attività fisica svolta, temperatura e tasso di umidità ambientale
  4. Il fabbisogno di acqua è maggiore nel neonato e nel piccolo lattante per differente composizione corporea.
  5. Il fabbisogno di acqua derivante dalle bevande nelle età successive è il seguente: dai 6 mesi ai 3 anni 600-900 ml/giorno. In età scolare fino a circa 1100 ml/giorno. In età adolescenziale 1500-2000 ml/giorno.
  6. L’allattamento al seno soddisfa i fabbisogni idrici del lattante. Qualora il latte materno non fosse disponibile, per la ricostituzione delle formule adattate, vanno utilizzate acque minimamente mineralizzate e oligominerali con contenuto di nitrati ≤10 mg/L. Dopo l’anno di vita si possono utilizzare anche acque minerali o di fonte con un residuo fisso < 1500 mg/L. Per lattanti e bambini in età prescolare il contenuto di fluoruri nell’acqua deve essere <1.5 mg/L.
  7. Per una corretta idratazione, essenziale nel bambino che svolge attività sportiva, è consigliabile: una pre-idratazione prima di iniziare l’attività sportiva pari a 90-180 ml (se peso corporeo <40 kg), o 180-360 ml (se peso corporeo >40 kg). Durante l’attività sportiva è consigliata l’assunzione di almeno 150-240 ml ogni 20 minuti. Al termine dell’attività sportiva è utile prevedere un apporto di acqua variabile da 220 a 330 ml/kg di peso perso durante l’attività fisica svolta.
  8. Un’idratazione inadeguata è associata a peggioramento dello stato di salute mentale, fisico ed emotivo e a un peggioramento delle performance.
  9. L’insufficiente assunzione di acqua è associata a un indice di massa corporea più elevato e a un rischio maggiore di sviluppare obesità.
  10. Nell’impiego di una determinata acqua minerale il pediatra e i genitori devono valutare i seguenti parametri riportati in etichetta: analisi batteriologica e dei principali contaminanti ambientali; contenuto di sodio, potassio, calcio, fluoro, ferro, magnesio e bicarbonato, data di imbottigliamento considerando che la legge prescrive un consumo preferibilmente entro 18 mesi per l’acqua contenuta in contenitori di polietilene ed entro 24 mesi per l’acqua contenuta in bottiglie di vetro. 

 



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